Clima

Clima tropicale, con due stagioni fondamentali: quella secca da aprile ad ottobre e quella umida, delle piogge, da novembre ad aprile con acquazzoni frequenti a gennaio e febbraio. La temperatura media è di 27° con punte massime di 34° durante tutto l’anno. La distribuzione delle piogge introduce un elemento di varietà fra le isole. L’arcipelago subisce, come tutta l’Asia sud-orientale, le influenze attenuate dei monsoni: quello orientale proveniente dall’Australia, è secco, mentre quello occidentale è molto umido.

Geografia

Situata lungo l’equatore, ad arco fra la Malesia e l’Australia, l’Indonesia è un immenso arcipelago che si estende da ovest ad est per 5.000 km e dal nord a sud per 2.000: comprende cinque isole maggiori e 13.660 isole e isolotti minori (calcolati grazie alle fotografie da satellite), dalle quali sono 6.044 hanno un nome e sono abitate. La maggior parte delle isole dell’arcipelago indonesiano sono i rilievi di una piattaforma continentale, prolungamento del continente asiatico, immersa a una profondità media di 50 metri con fosse che, presso Sulawesi, raggiungono i 5.000/7.000 metri: è questa la più vasta piattaforma continentale del mondo (1.850.000 kmq) che prende il nome di Sonda o Sunda. Le grandi isole della Sonda sono Sumatra, Giava, Kalimantan (o Borneo) e Sulawesi (o Celebes); mentre Bali, Lombok, Sumbawa e le isole orientali costituiscono le piccole isole della Sonda. A queste vanno aggiunte le isole Molucche e Irian Jaya, la parte occidentale della Nuova Guinea che, con le isole vicine, poggia sulla piattaforma del Sahul, estensione del continente australiano. L’insieme delle terre emerse copre una superficie di 1.919.270 kmq (circa sei volte quella dell’Italia). Le isole sono montuose e vi si contano non meno di 400 vulcani, 128 dei quali ancora in attività: il monte più alto è il Jayawaijaya (5.030 m) di Irian Jaya. Essendo un Paese equatoriale con piogge abbondanti e distribuite nell’arco dell’anno, l’Indonesia è ricca di fiumi di notevole portata e soggetti a piene imponenti nel periodo monsonico umido: una vera rete idrografica, però, c’è solo nelle isole più vaste di Borneo, Sumatra e Giava. I pochi laghi sono prevalentemente di origine vulcanica come il lago Toba, a Sumatra, che occupa il cratere di un vulcano estinto. Le pianure non sono generalmente estese, mentre la foresta tropicale copre il 30% della superficie di Giava e ben il 70% di altre isole come Sumatra e Borneo.

Storia

Sotto l'influenza dell'Induismo e del Buddhismo, numerosi regni si formarono sulle isole di Sumatra e Giava dal VII al XIV secolo. L'arrivo di mercanti arabi, provenienti dal Gujarat (India), portò alla diffusione dell'Islam, che divenne la religione predominante.A partire dal 1602, gli olandesi si stabilirono lentamente nell'attuale Indonesia, sfruttando il frazionamento in piccoli regni, in breve le Indie Orientali Olandesi divennero uno dei possedimenti coloniali più ricchi del mondo, grazie al commercio delle spezie.I Paesi Bassi governarono l'Indonesia fino alla seconda guerra mondiale, prima come colonia fino allora sotto il controllo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, poi, dal XVII secolo direttamente alle dipendenze del governo neerlandese. Fra le due guerre mondiali si sviluppò un movimento di indipendenza indonesiano, che aveva come capi studenti e giovani professionisti, molti dei quali vennero imprigionati per le loro attività politiche.Durante il secondo conflitto mondiale, con i Paesi Bassi occupati dalla Germania, il Giappone invase la colonia e organizzò un comitato provvisorio con a capo il leader indipendentista Sukarno, Mohammad Hatta e Kyai. Nel marzo del 1945, il Giappone organizzò un comitato indonesiano per l'indipendenza, il 17 agosto Sukarno proclamò l'indipendenza e, il 17 dicembre 1949, dopo 4 anni di guerra e trattative la regina Giuliana d'Olanda riconobbe l'indipendenza della colonia, il primo presidente fu Sukarno, e Mohammad Hatta il suo vice.Negli anni sessanta ci furono scontri armati con la Malesia e gravi difficoltà economiche. Nel 1962 l'Indonesia si annesse la Nuova Guinea occidentale, che era rimasta sino ad allora colonia olandese, assegnandole il nome di Irian Jaya. Nel 1967 salì al potere il generale Suharto, che purgò le forze armate e il parlamento di tutti gli elementi filo-Sukarno e comunisti, sciolse i sindacati e ridusse la libertà di stampa. Nei 32 anni al potere Suharto incoraggiò gli investimenti esteri che produssero una crescita economica del paese, ma si arricchì anche personalmente e favorì i familiari anche grazie a una diffusa corruzione. Nel 1998, dopo grandi proteste popolari ed a causa di una crisi finanziaria, fu costretto alle dimissioni. Fra il 1998 e il 2001, l'Indonesia ha avuto tre presidenti: Jusuf Habibie, Abdurrahman Wahid e Megawati Sukarnoputri. Nel 2004 le elezioni furono vinte da Susilo Bambang Yudhoyono. Nel 2002, dopo 24 anni di occupazione indonesiana e 3 di amministrazione ONU, Timor Est diventa indipendente. Anche altre regioni rivendicano l'indipendenza, in particolare Aceh (nord di Sumatra) e Papua, la sezione indonesiana dell'isola di Nuova Guinea.

Ordinamento politico

L'alto livello di corruzione del Paese e le sempre maggiori tensioni politiche interne culminarono nella rivolta degli studenti indonesiani del maggio 1999 e nelle successive dimissioni del generale Suharto che aveva governato l'Indonesia per più di un trentennio. Nuovo presidente diventò il vicepresidente Habibie che promise minore corruzione e maggiori riforme; tardando ad arrivare entrambe, a seguito di una nuova ondata di proteste venne eletto quale quarto Presidente dell'Indonesia Abdurrahman Wahid, meglio conosciuto come Gus Dur, che propose una politica di compromesso e riconciliazione. Destituito nell’estate 2001 al suo posto è stata nominata la vice presidente, figlia dell’ex-presidente Sukarno, Megawati Sukarnoputri mentre nel 2004 è stato eletto S.B. Yudhoyono. Per l’Indonesia è un periodo di grande instabilità politica: scoppiano violenze a Timor Est tra fazioni favorevoli all’indipendenza di Timor e altre favorevoli alla sua unione all’Indonesia (Timor Est diventa indipendente nell’ottobre 1999).

Religione

In Indonesia la religione più diffusa è quella musulmana (88%) che ha sostituito l'induismo ancora praticato nel Paese, soprattutto a Bali (2%). Abbastanza numerosi sono i cristiani, in particolare protestanti (5%) e cattolici romani (3%). I buddhisti rappresentano l'1% della popolazione (cinesi) mentre ancora praticate sono le religioni di tipo animista.

Tabù

Dari mana? Da dove vieni? Vi capiterà spesso di sentirvi rivolgere questa domanda in indonesiano o in inglese insieme a molte altre come Suduh Kawin? ( sei sposato?) e a Mau kemana? (dove vai?) ecc .Chi arriva in Indonesia per la prima volta potrebbe irritarsi per tutte queste domande invadenti, ma gli indonesiani le considerano un modo affabile di rivolgersi al prossimo. Gli indonesiani sono gente curiosa, ma anche molto gentile, e questo genere di domande futili viene usato come forma di cortesia per esprimere interesse nei confronti degli altri. Gli indonesiani accettano la nudità quasi completa da parte di chi è così povero da non potersi coprire, ma gli occidentali non rientrano ovviamente in questa categoria. Ciabatte di gomma, costumi da bagno, pantaloni corti e top senza spalline non sono mai considerati un modo decente di presentarsi se non in posti come Kuta.E' comunque meglio vestire in modo decoroso.I luoghi di culto sono aperti a tutti, ma bisognerebbe sempre chiedere il permesso per entrare, soprattutto se è in corso una cerimonia.Toglietevi sempre le scarpe prima di entrare in una moschea e ricordatevi che si usa entrare scalzi anche nelle case.

Gastronomia

Ciascuna regione, ciascuna provincia ha una cultura culinaria propria. Sarà evidente quando assaggerete di persona l’incredibile varietà di stili e di ingredienti che caratterizzano le cucine di queste isole. Naturalmente, le spezie (e in quanto a questo siamo nel paradiso) e i peperoncini spadroneggiano, specialmente in alcune zone di Sumatra e di Sulawesi! Potrete trovare differenti variazioni di “satay” (a base di carni grigliate) e di “gado-gado” (a base di verdure), oltre alle pietanze varie a base di pollo e riso. I piatti più conosciuti sono il “nasi goreng” (riso fritto con carne, pepe e uova), il “nasi padang” (riso al curry) e il “sate” (spiedini di carne alla brace conditi con salsa di arachidi). Buoni i dolci, con in vari modi di cucinare il cocco. Molto usato il curry, ottima la frutta.