Clima

Clima tropicale. Il fattore determinante per il clima del paese è rappresentato dalle precipitazioni che, apportate dai monsoni di sud-ovest, determinano l'avvicendarsi di tre stagioni: quella piovosa da metà maggio circa ad ottobre, una stagione fresca ed asciutta da novembre a febbraio, seguita da una più calda da marzo a maggio. Le temperature sono tropicali sulle fasce costiere e più miti, ma senza mai scendere sotto i 20° C nelle zone degli altipiani. Sui 2000-3000 metri il clima montano e le precipitazioni assumono carattere nevoso. Nella zona del Lago Inle le temperature specie nel periodo corrispondente al nostro inverno si aggirano attorno ai 12 gradi e durante la notte a volte ci si avvicina ai zero gradi.

Geografia

Il territorio birmano copre una superficie di 678.000 kmq ed è geograficamente accomunato al Sud Est Asiatico. Il suo confine settentrionale è chiuso fra i territori cinese, ad Est, e indiano, ad Ovest. Lungo il suo limite orientale confina con una piccola parte del territorio laotiano e una grand parte del territorio thailandese. Ad Ovest confine con il Bangladesh mentre a Sud, la sua lunghissima costa marina è bagnata dal Golfo del Bengala e dal Mare delle Andamane. Ad occidente, a nord e ad oriente, una serie di montagne e di altipiani chiudono il Paese con un arco pressoché continuo, che si rende particolarmente impervio nelle regioni nordoccidentali dove si innalzano alte vette fra le quali il monte Hkakabo Razi di 5881 metri. Ad oriente si innalza il vasto altipiano dello Shan, compreso tra i 1200 e i 200 metri, che occupa quasi un quarto dell’intera superficie del Paese. Nella Birmania centrale si estende invece una vasta pianura alluvionale caratterizzata dal lungo corso del fiume Irrawaddy che rappresenta l’arteria principale da cui dipende gran parte della vita economica del Paese. Le città principali sono Yangon (Rangoon), la capitale, con circa 4 milioni di abitanti, e Mandalay, con poco più di 600.000 abitanti.

Storia

I primi importanti contatti dei popoli birmani con il mondo esterno avvennero verso la fine del II secolo d.C., ed in modo particolare con l’India che un po’ alla volta ne influenzò la loro civiltà introducendo la propria religione e la propria arte. Verso la fine dell’800 ebbe inizio l’era del regno di Bagan (Pagan) che conquistò alcuni regni limitrofi e che durò fino al XIII secolo, quando venne conquistato dai Mongoli dell’imperatore cinese Khubilai Khan, nipote di Genghiz Khan. Al dominio mongolo subentrò poi il regno Mon, con capitale a Pugu, che durò quasi due secoli. Nel XVI secolo cominciarono poi ad apparire i primi europei, soprattutto portoghesi, e nel 1531 sorse un nuovo importante regno che prese il nome di Taungu. Questi regni si combatterono per lunghi anni e ne risultò la nascita di una nuova dinastia che prese il nome di Alaungpaya e che durante i suoi tentativi di espansione determinò i primi scontri con i Britannici, ormai pressoché padroni dell’India. La Birmania cadde sotto la dominazione inglese nel 1824 e questo periodo fu seguito da altre due guerre anglo-birmane. Nel 1886 il Paese divenne una colonia britannico facente parte dell’Impero dell’India e poi, nel 1937, passò direttamente alle dipendenze del governo inglese. Nel 1942 i Giapponesi invasero il Paese, appoggiati dai Birmani che un anno dopo si proclamarono indipendenti e dichiararono guerra alla Gran Bretagna. Fu in un secondo tempo però che i Birmani si allearono con gli Inglesi per scacciare i Giapponesi dal Paese. Nel 1948 la Gran Bretagna riconosce l’indipendenza della Birmania e nasce così il governo dell’Unione Federale Birmana che sotto la guida del primo ministro U Nu (1948-1954) riesce a restaurare l’ordine pubblico. Nel 1958 un colpo di stato capeggiato dalle destre filoccidentali porta alla dittatura del generale Ne Win. Alla fine del 1959 U Nu tornò a capo del governo con una larga maggioranza parlamentare ma fu nuovamente rovesciato, nel 1962, da un altro colpo di stato militare che riportò al potere il generale Ne Win. La sua politica anti-cinese portò il Paese a violenti scontri interni e verso un isolamento che diventerà una delle cause delle sue disavventure economiche. Nel 1974 venne emanata una nuova costituzione, a indirizzo socialista, e Ne Win fu proclamato presidente della Repubblica, carica che rivestì fino al 1981 quando rinunciò al mandato e venne sostituito dal generale San Yu. Sette anni dopo, San Yu venne a sua volta sostituito dal generale Saw Maung che continua tuttora con una politica dittatoriale ma che sta cercando di aprire il Paese al turismo e agli investimenti stranieri. Nel 1990 si tennero le elezioni nazionali, ma a tutt'oggi la giunta militare non ha ancora ceduto le redini del potere alla National League of Democracy, il partito guidatoda Aung San Suu Kyi che riportò una schiacciante vittoria. Nel 1991, Aung San Suu Kyi fu insignita del premio Nobel per la pace. La giunta militare di Yangon afferma da sempre di voler restaurare la democrazia, ma sostiene che un processo troppo rapido in questo senso comporterebbe il rischio di disintegrazione del Myanmar, composto da una moltitudine di etnie.

Ordinamento politico

Il Myanmar è governato dal SPDC (Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo) ovvero la giunta militare al potere dal 1962.

Religione

L'ottantasette per cento dei birmani è buddhista della corrente theravada. Nonostante la profonda enfasi posta sul buddhismo, il Myanmar è un paese di grande libertà religiosa. Troviamo quindi luoghi di culto cristiano di tutte le chiese, sinagoghe, moschee, templi indù e sikh. Le origini del buddhismo in Myanmar risalgono al III secolo a.C. quando il grande re indiano Asoha inviò dei suoi missionari in Myanmar con lo scopo di convertirne al buddhismo gli abitanti che all’epoca professavano esclusivamente l'animismo. Dal VI al X secolo d.C. giunsero in Myanmar alcune ondate di missionari provenienti dallo Sri Lanka che portarono e diffusero le idee della corrente theravada per poi arrivare all'IX secolo dove risultava che l'etnia dei pyu aveva già accolto le idee del buddhismo theravada anche se mescolate con alcuni concetti del mahayana e del tantrico tibetano. Dall'XI secolo il re Anarawtha dell’impero di Pagan opera attivamente al fine di eliminare dal buddhismo praticato nel suo regno tutti i concetti estranei alla corrente theravada, ritrovandosi però costretto ad accettare il mantenimento del radicato e primitivo culto dei Nat.

Tabù

Uno dei tabù più di discussi è dato proprio dal nome di questo Stato, si dice Birmania o Myanmar? Il nome Birmania nace durante il periodo britannico, ma dal 1989 la giunta militare ripristinò il nome originale Myanmar.

Gastronomia

Per quanto riguarda la buona educazione è sempre importante ricordare che le scarpe devono essere tolte anche quando si entra in una casa privata. Indicare qualcuno con i piedi è considerato come la peggiore delle ingiurie, perché il piede è la parte più disprezzata del corpo. Ogni immagine del Buddha, grande o piccola, rovinata o intatta che sia, è considerata un oggetto sacro e quindi va rispettata e non ci si deve arrampicare sopra per scattare le fotografie. Uno degli aspetti più belli di un viaggio in Myanmar è costituito dall'opportunità di entrare in contatto con una zona dell'Asia che per molti versi non è cambiata dai tempi della dominazione inglese. Parlando di gastronomia invece possiamo dire che ottima è la birra locale. Si possono trovare diversi superalcolici come rhum, whisky e gin di produzione locale, il vino di lychee, mentre bibita molto diffusa per starda è il succo di canna da zucchero. Il te birmano ha un sapore molto forte, molto dolce e con troppo latte. I piatti dell'autentica cucina birmana sono più semplici da acquistare sulle bancarelle piuttosto che nei ristoranti, dove predominano la cucina cinese e indiana. Il riso, ingrediente fondamentale della cucina birmana, è spesso condito con spezie piccanti o accompagnato da una saporita insalata di verdure crude; su quasi ogni piatto viene aggiunto il ngapi, pasta di gamberi essiccata e fermentata.