Clima

Il Laos rientra totalmente nella fascia tropicale monsonica ed è caratterizzato da tre principali stagioni climatiche. Un periodo fresco e secco va da novembre a metà febbraio, che coincide con l’arrivo del monsone, durante il quale si registrano le temperature più basse dell’anno, con medie tra i 14° e i 20° C. Da metà febbraio fino alla fine di aprile subentra la stagione calda e secca, con temperature massime che si aggirano attorno ai 35°C. Il periodo tra maggio ed ottobre è invece caratterizzato dalla stagione delle piogge, che si concentrano maggiormente nei mesi di giugno, luglio e agosto, e che sono particolarmente intense nella regione centro-meridionale. Durante questo periodo si registrano temperature massime di circa 29°C.

Geografia

Situato al centro della penisola indocinese, il territorio del Laos si estende lungo il versante occidentale della Catena Annamita confinando, a nord, con la Birmania orientale e con la regione cinese dello Yunnan, ad est, con il Vietnam, ad ovest, con la Thailandia e a sud, con la Cambogia. Le maggiori frontiere del Paese sono: quella orientale con il Vietnam, segnata dai monti Annamita, e quella occidentale con la Thailandia, che segue il corso del fiume Mekong. Sulla sua superficie di 236.800 kmq è distribuita una popolazione di quasi 4 milioni di abitanti. Le montagne, concentrate in modo particolare nella regione settentrionale, non raggiungono altitudini notevoli e la loro massima elevazione è data dal monte Pou Bia con 2.819 metri d’altitudine. Il nord del Paese è caratterizzato da una serie di rilievi paralleli, separati fra loro da strette valli fluviali, e da vasti altipiani che si elevano fra i 700 ed i 1500 metri di altitudine. La regione centro-meridionale è distinta invece da due fasce altimetriche: quella orientale con il rilievo Annamita che non supera i 2700 metri e quella occidentale caratterizzata dall’ampia pianura alluvionale del Mekong, interrotte solo dall’esteso altopiano di Boloven che si estende ad un’altitudine di 1200 metri. Rientrando nella fascia tropicale monsonica il territorio del Laos è caratterizzato da una foresta fitta e umida che occupa le regioni medio-basse, fino agli 800 metri. Particolarmente impervia e selvaggia è la regione nord-occidentale, coperta da una fitta vegetazione favorita dalle precipitazioni, dove si sviluppa il rilievo del Doi Luang Prabang, che rappresenta l’ultima propaggine dell’altopiano del Shan. L’area più importante del Paese è comunque quella che segue il corso del Mekong, quasi del tutti navigabile, coperta da fertili terreni che si allungano per 800 km, dove vive la maggior parte della popolazione. Importante elemento di unione del Paese, il Mekong con i suoi 4500 km di lunghezza è uno dei più lunghi fiumi del mondo e attraversa il Laos per circa 1800 km. La capitale del Paese è Vientiane che sorge sulle rive del Mekong, proprio sul confine con la regione nord-orientale della Thailandia.

Storia

Il Laos, noto nell'antichità con il nome Lan Chang che significa “Paese del milioni di elefanti”, è un Paese relativamente giovane, ma dal passato particolarmente tormentato e difficile che lo ha relegato in un angolo remoto e poco conosciuto del Sud-Est asiatico. Senza uno sbocco verso il mare e perciò dipendente dai Paesi confinanti, ha da sempre sofferto questa situazione. Dopo un lungo periodo che ha visto l’alternarsi di influenze cambogiane e thai nel 1353 sorge, nell’attuale Luang Prabang, il primo regno di Lan Chang, ad opera del principe Fa Ngum. Dopo diverse vicende che videro questo regno in guerra con il vicino regno di Chiang Mai e con la dinastia vietnamita di Le, nel 1563 la capitale venne spostata a Vieng Chan (Vientiane), anche per valersi al meglio degli appoggi thai contro i birmani che durante questo secolo, a più riprese invasero e distrussero il Paese. Questa crisi culminò solo con la consacrazione del regno di Suliyavongsa (1637-1694), ma fu colpito da profonde lotte interne fra famiglie aristocratiche e nel 1707 il Laos fu diviso in due Stati: uno al Nord governato dai re di Luang Prabang e uno al Sud governato dai re di Vieng Chan. Durante il XIX secolo quando la Francia si assicurò il potere incontrastato sul Vietnam e sulla Cambogia, anche il Laos fu gradualmente influenzato da questa ondata colonialista e nel 1893 il Paese passò allo status di protettorato ed entrò a far parte dell’Unione Indocinese. Nel 1945 nel Paese si costituì un movimento antigiapponese e antifrancese, il Lao Isara, che assunse il potere e formò un governo controllato dai gruppo di sinistra. Appena un anno dopo, i francesi alleati del re del Laos ripresero però il pieno controllo del Paese. Dopo aver subito un coinvolgimento nella guerra tra Francia e Vietnam, il Laos, a seguito degli accordi di Ginevra del 1954, acquistò la piena indipendenza e le truppe francesi vennero ritirate. Ne seguì un lungo periodo caratterizzato da guerre civili e tentativi di colpi di stato che vedevano fronteggiarsi lo schieramento filo-occidentale di Souvanna Phouma e quello fino-comunista di Pathet Lao. Con l’inasprirsi della guerra del Vietnam il Laos fu sempre più coinvolto in questo conflitto e nel 1971 subì l’invasione di truppe sud-vietnamite, appoggiate dall’aviazione americana, che volevano interrompere l’appoggio data dalla fazione di Pathet Lao ai nord-vietnamiti. Con il fallimento di questa operazione e con il conseguente ritiro delle truppe vietnamite dal territorio, nel 1973 venne firmato un accordo sul cessate il fuoco e fu costruito un nuovo governo di coalizione nazionale. A seguito delle vittorie comuniste in Cambogia e Vietnam, il Pathet Lao prese sempre più potere e nell’agosto del 1975 assunse il controllo del Paese. Qualche mese più tardi il Re Savang Vatthna abdicò e Souvanna Phouma si dimise, mentre un congresso nazionale decretò la trasformazione del regno del Laos in Repubblica Popolare Democratica. Iniziò così una massiccia fuga dal Paese e circa 300.000 laotiani si rifugiarono in Thailandia. Il Laos intraprese stretti legami con il Vietnam, mentre si fecero sempre più difficili le relazioni con la Thailandia che dopo il 1975 gli impose un tragico blocco economico. Questa politica portò ad una profonda povertà che stava conducendo il Paese alla fame, e solamente nel 1988 il Consiglio Supremo del Popolo, riconobbe la necessità di un’apertura economica e politica anche verso i Paesi capitalisti. Un processo di democratizzazione ha quindi risollevato un po’ le sorti del Paese e dopo le libere elezioni del 1989, vennero promilgate la nuova Costituzione e la legge elettorale. Con l'ingresso nell'ASEAN nel luglio del 1997 il Laos ha rafforzato i propri legami con i paesi confinanti. Nel 1998 l'ex primo ministro Khamtai è diventato presidente.

Ordinamento politico

Il Laos è una repubblica democratica popolare.

Religione

Il Laos si professa nella quasi totalità il buddismo theravada o hinayana, una dottrina religiosa che vide la sua prima diffusione dell’India meridionale. E’ tradizione tra tutti i buddisti maschi, almeno una volta nella vita, trascorrere un periodo più o meno lungo in monastero. Molti di loro completano nei monasteri i loro studi vestendo il tradizionale abito arancione. La principale 'religione' non buddhista è il phii, un culto degli spiriti che ufficialmente è vietato. Molto diffusa è la cultura animista e la credenza legata al culto degli spiriti; alcuni seguono una versione millenaristica del cristianesimo secondo la quale Gesù Cristo giungerà a bordo di una jeep indossando una tuta mimetica da combattimento.

Tabù

In considerazione del fatto che il Laos è rimasto per molti anni isolato dal resto del mondo, ed in particolare dalla cultura occidentale, riteniamo indispensabile che leggiate quanto segue per quanto riguarda gli usi e costumi locali ed un turismo culturalmente responsabile in Laos. In laotiano il saluto universale è "sabai dii", solitamente accompagnato da un sorriso. Abbracciarsi, baciarsi o in ogni caso ostentare intimità in pubblico imbarazzerà i laotiani. I laotiani si salutano tradizionalmente unendo i palmi della mano nel gesto chiamato "nop", in ogni caso anche la stretta di mano (tra uomini) è generalmente accettata.Ricordatevi di togliervi le scarpe prima di entrare in una casa di un laotiana oppure in un tempio. Baciarsi ed abbracciarsi in pubblico è considerato molto maleducato. Per favore non distribuire regali o denaro ai bambini poiché incoraggia il mendicare, piuttosto date ad un’organizzazione riconosciuta oppure agli anziani del villaggio. In Laos, specialmente nelle zone rurali, vi sono molti simboli, ed oggetti considerati sacri, ricordatevi di non toccarli mai senza permesso. Il Laos perde un pezzo della propria cultura ogni volta che un reperto storico è portato fuori del paese...per favore non acquistate antiche rappresentazioni di Buddha o altri articoli sacri, piuttosto supportate gli artigiani locali acquistando oggetti d’artigianato nuovi e di buona qualità.

Gastronomia

In Laos non si usa dare la mancia, fatta eccezione per i ristoranti di categoria elevata, dove i camerieri si aspettano una mancia. Se acquistate qualcosa al mercato oppure se noleggiate un veicolo contrattate sempre ma senza mai essere troppo aggressivi: i laotiani in genere conducono le trattative in modo gentile. Il riso è la base dell’alimentazione in tutta l’Indocina e il Laos non fa eccezione. Questo riso cotto al vapore viene servito in piccoli panieri di vimini e usato scondito e freddo al posto del pane. Nei principali centri del Paese è comunque molto diffuso l’uso del pane, tradizione lasciata dalla lunga colonizzazione francese. La cucina tradizionale del Laos trova riferimento in quella cantonese che generalmente fa largo uso di vegetali, legumi, pesce, pollo, anatra e maiale. Tutti questi piatti sono generalmente accompagnati da alcune spezie che ne risaltano i forti sapori. Molto usate sono la salsa fermentata di pesce ed il peperoncino. Numerosi in tutto il Paese sono i ristoranti cinesi e vietnamiti, e nella capitale si può trovare anche qualche ristorante di cucina occidentale.