TOKYO: UN VIAGGIO TRA FUTURO E TRADIZIONE

Appena arrivato a Tokyo un misto di emozione e curiosità mi ha invaso. Questa incredibile metropoli mi attendeva con il suo caos ordinato, le sue luci sfavillanti e la promessa di un’esperienza unica. Nonostante le preoccupazioni iniziali su quanto questa città potesse risultare dispersiva, mi sono dovuto ricredere: ogni giorno si è rivelato un’avventura elettrizzante, un tuffo in un mondo tanto diverso quanto affascinante.

Tokyo è una città dalle mille sfaccettature, dove tradizione e modernità convivono in un equilibrio quasi surreale. Ogni quartiere è un piccolo universo a sé, e vagare tra le sue strade significa attraversare epoche, culture e atmosfere completamente diverse.

SHINJUKU: IL CUORE PULSANTE DELLA NOTTE

Shinjuku è l’essenza della Tokyo frenetica e vibrante. Mi sono trovato immerso in un labirinto di strade illuminate da insegne al neon, suoni di pachinko e profumi di cibo di strada.

Dopo aver lasciato il bagaglio in hotel, mi sono addentrato nei vicoli alla ricerca di un izakaya, una delle tradizionali birrerie giapponesi, dove mi sono affidato al caso: ho ordinato ciò che aveva davanti il mio vicino di tavolo e mi sono ritrovato con una birra fresca e degli spiedini di pollo e patate da intingere nella soia.

La notte è proseguita tra i vicoletti di Golden Gai, un agglomerato di minuscoli bar, ciascuno con la propria atmosfera unica, e Omoide Yokocho, il “vicolo dei ricordi”, dove il profumo degli yakitori alla brace si mescolava al chiacchiericcio dei salarymen.

DALLE ALTEZZE DI TOKYO ALLA TRADIZIONE DI ASAKUSA

Il giorno seguente è iniziato con una vista mozzafiato: dall’osservatorio del Tokyo Metropolitan Government Office, ho ammirato la distesa infinita di palazzi fino al Monte Fuji all’orizzonte. Poi, mi sono immerso nella spiritualità del santuario Meiji Jingu, un’oasi di pace nel cuore della città.

Ma il vero salto nel passato è avvenuto ad Asakusa, con il suo iconico tempio Senso-ji. Attraversare Nakamise-dori, la strada costellata di negozietti di souvenir e dolci tipici, è stato come camminare in una Tokyo d’altri tempi. Qui, ho assaggiato i famosi takoyaki, deliziose polpette di polpo avvolte in una pastella croccante.

SHIBUYA: L’ADRENALINA DELLA METROPOLI

Non si può visitare Tokyo senza vivere l’emozione di Shibuya. Il famoso incrocio, attraversato da centinaia di persone in un sincronismo perfetto, è un simbolo della città. Qui ho reso omaggio alla statua di Hachiko, il cane più fedele del Giappone, e mi sono lasciato trascinare nel ritmo frenetico di questa zona, tra shopping, musica a tutto volume e ristoranti alla moda.

GINZA E TSUKIJI: LUSSO E SAPORI ATENTICI

A Ginza ho scoperto la Tokyo elegante, fatta di boutique di lusso e architettura avanguardistica. Poco distante, Tsukiji, l’ex mercato del pesce, mi ha offerto l’esperienza di un sushi autentico e indimenticabile. Mangiare un nigiri preparato con pesce freschissimo, seduto in un ristorantino a conduzione familiare, è stato un viaggio nei sapori più genuini della tradizione giapponese.

TOKYO: UN’ESPERIENZA DA VIVERE

Ogni giorno a Tokyo è stato una scoperta: dai vicoli nascosti di Shinjuku ai giardini zen, dalle strade affollate di Shibuya alla pace dei templi shintoisti. Una città che non smette mai di sorprendere e che, dietro la sua apparente frenesia, nasconde un’anima gentile e accogliente.

Lasciare Tokyo è stato come svegliarsi da un sogno, con la promessa di tornare presto a perdermi di nuovo nel suo incanto senza tempo.

NIKKO: UN VIAGGIO TRA STORIA E TRADIZIONE

Dopo una ricca colazione, la giornata inizia con la partenza dalla stazione di Asakusa, dove prendo il treno rapido per Nikko. In circa due ore raggiungo la stazione Tobu Nikko, già munito del Nikko Pass, utile per spostarsi comodamente tra i principali luoghi di interesse. Tuttavia, la folla è incredibile: è sabato, ma scopro presto che in questo periodo dell’anno la situazione è simile ogni giorno, poiché i giapponesi amano viaggiare in autunno.

Dopo una lunga attesa per l’autobus, decido di proseguire a piedi e visito il Nikkozan Rinnoji Temple, purtroppo in fase di ristrutturazione. Successivamente esploro il maestoso Nikko Toshogu Shrine e il Nikko Futarasan Shrine, dove assisto a un matrimonio e alla cerimonia Shichi-Go-San per i bambini. Approfitto per assaggiare degli ottimi soba preparati sul momento da alcuni anziani del luogo, in occasione della celebrazione. Infine, raggiungo il Nikkozan Rinnoji Taiyuin e attraverso il celebre ponte rosso, il Shinkyo Bridge. Purtroppo, il tempo non mi permette di visitare le cascate Kegon come previsto.

Al ritorno, perdo il treno rapido e opto per un locale, che impiega un’ora in più ma mi regala momenti preziosi di conversazione con alcune anziane signore giapponesi. Rientrato ad Asakusa, decido di rivisitare il Senso-ji in notturna, un’esperienza magica che rende il quartiere ancora più affascinante. Passeggio fino a Ueno e nella vivace zona sotto i cavalcavia della stazione, prima di concludere la serata con un delizioso Nikujaga.

Un’ultima tappa notturna ad Akihabara mi lascia un po’ deluso: il quartiere dell’elettronica è molto più vibrante di giorno. Per concludere in bellezza, mi dirigo verso Odaiba per ammirare la Statua della Libertà giapponese e il Rainbow Bridge, prima di tornare in hotel.

TOKYO: TRA KAGURAZAKA, SHIBUYA E HARAJUKU

Il giorno successivo, incuriosito dal racconto di un amico, esploro il quartiere di Kagurazaka, noto per il suo fascino storico e l’influenza francese. Qui trascorro l’intera mattinata, immergendomi nell’atmosfera rilassata delle sue stradine. Dopo pranzo, raggiungo Shibuya per assistere al celebre attraversamento pedonale e proseguo a piedi fino a Harajuku, dove osservo il fenomeno delle stravaganti mode giovanili nella colorata via Jingumae.

Attraverso anche Udagawacho, il quartiere del lusso e delle grandi firme, prima di fermarmi per un pranzo tipicamente giapponese. Dopo aver rinunciato al ramen per via delle lunghe file, opto per un piccolo izakaya, dove mi concedo un delizioso Tonkatsu.

HAKONE: TRA PAESAGGI MOZZAFIATO E ONSEN

La mattina seguente, mi dirigo alla stazione JR di Shinjuku per prendere il treno diretto a Hakone. Salendo a bordo, assisto al rituale giapponese della pulizia meticolosa dei vagoni e alla spettacolare rotazione dei sedili nel nuovo senso di marcia. Dopo due ore di viaggio, raggiungo Hakone Yumoto e da qui prendo il Torzan train e successivamente la funivia. La vista sul Monte Fuji è impareggiabile.

Faccio tappa alla stazione intermedia per osservare le eruzioni sulfuree e assaggio le famose uova nere, simbolo della zona. Dopo un piatto di gyoza, proseguo fino al lago Ashi per una mini crociera, ammirando il suggestivo Torii sull’acqua. Visito l’Hakone Checkpoint e percorro il sentiero tra i cedri secolari.

Rientrato in hotel, mi godo il relax dell’onsen e concludo la serata con una raffinata cena kaiseki, un’esperienza culinaria che combina estetica e sapori in perfetta armonia.

TAKAYAMA: NEL CUORE DEL GIAPPONE TRADIZIONALE

Dopo una colazione in perfetto stile giapponese, riprendo il viaggio verso Takayama. Il tragitto è spettacolare: lo Shinkansen mi porta fino a Nagoya, da cui proseguo su un treno locale che attraversa le montagne, regalandomi paesaggi indimenticabili.

Giunto a Takayama, faccio il check-in e prenoto i biglietti dell’autobus per Shirakawa-go e Kanazawa. Dopo una prima esplorazione della città, ceno in un ristorante tradizionale dove incontro un produttore di sakè. Accetto con entusiasmo il suo invito a visitare la sua cantina il giorno successivo.

Il mattino dopo, visito il mercato Jinyamae e il centro storico prima di immergermi nella cultura del sakè. La visita alla fattoria del mio nuovo amico è istruttiva e affascinante. Dopo un pranzo kaiseki in una locanda storica, mi avventuro lungo i sentieri di montagna, ammirando il foliage autunnale nonostante la pioggia battente.

La sera, nella ryokan, mi concedo una cena tradizionale e un bagno nell’onsen prima di dormire sul futon. Takayama mi conquista completamente: merita almeno due notti per essere apprezzata appieno, magari con un’escursione nelle vicine Shirakawa-go, Tsumago o Magome.

TAKAYAMA – SHIRAKAWA-GO – KYOTO: IL FASCINO DELL’ANTICO GIAPPONE

Dopo una notte insolita ma piacevole sul futon, mi preparo per la giornata. Parto presto per Shirakawa-go, un villaggio storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La neve lo rende ancora più suggestivo, ma le basse temperature e la pioggia trasformata in fiocchi bianchi rendono la visita impegnativa.

Dopo aver esplorato il villaggio in circa due ore, decido di anticipare la partenza per Kanazawa, dove mi attende il viaggio verso Kyoto. Il fascino dell’antico Giappone continua a sorprendermi, tappa dopo tappa, con esperienze sempre nuove e coinvolgenti.

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